Restaurare e ridare nuova vita ad un palazzotto nei Sassi di Matera (Patrimonio Unesco) è per un architetto una grande responsabilità: si lavora con la storia, si ricerca la “ars aedificandi”, il pensiero e l’azione generatrice dell’edificio, si cerca il rispetto dell’intorno costruito e naturale, si guarda l’edifico da fuori e da dentro, da ciò che è guardando ciò che diventerà.
Nell’azione del divenire dovrà rappresentare la nuova famiglia proprietaria, le sue volontà e le sue aspirazioni. Il palazzotto che ospita oggi il “Santa Cesarea Residence” è posto in posizione dominante sul Sasso Barisano con viste straordinarie su monumenti costruiti in rapporto fisico sulla Murgia Materana.
L’edificio ospita al piano nobile la famiglia Dinoia-Schiuma, che ha aperto al secondo livello il Residence, quasi a voler donare all’ospite il privilegio di guardare degli splendidi “quadri-finestre” la meravigliosa vista sugli storici rioni Sassi.
La vita della famiglia e dell’ospite scorrono su tempi e ritmi paralleli, non si confondono mai, si rispettano. Il suggestivo ambiente di accoglienza che si presenta all’ospite lancia segnali che raccontano le sequenze temporali di vita dell’edificio attraverso la lettura dei materiali: il cotto delle volte, il tufo delle decorazioni e l’artistica mano di artigiani del ferro forgiato a mano. La scala delle morbide forme invita alla salita, quasi anticipando le sorprese che ogni ambiente riserverà all’ospite, una salita che si vuole fare quasi con riflessiva lentezza.
Per consentire la fruibilità anche a persone con la non completa abilità fisica un comodo ascensore attraversa tutti i livelli. Raggiunto il piano destinato agli ospiti si scoprirà, quasi in palese contrasto temporale, la contemporaneità funzionale degli ambienti e degli arredi, sempre accompagnati da elementi che non dimenticheranno le loro origini: inserti di antichi pavimenti decorati, antiche porte in legno, vetrate artistiche del maestro Materano Peppino Mitarotonda. Le stanze, tutte dotate di luminosi bagni, sono arredate con gusto raffinato, con arredi dalle linee semplici quasi a non voler disturbare la vista che dai “quadri-finestra” si apre sulla bellezza selvaggia della Murgia e sulle forme straordinarie dei Sassi costruiti della sapienza dei maestri muratori. Il soggiorno sarà un’esperienza comoda e colta.

P.S. Consiglio a chi deciderà di essere ospite di chiedere ai gentili signori proprietari di mostrarvi gli splendidi saloni della casa patronale. Se vi sarà concesso avrete anche il senso dell’ospitalità della gente di Matera Capitale Europea della Cultura 2019″

Mattia Antonio Acito, Architetto